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Dance theater - Figure

CANCAN

Free event

di:
attori: Fabritia D'Intino, Cesare Benedetti, Emanuele Rosa

Descrizione:

Wonderland festival - CAN CAN (Fabritia d'Intino)...

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Name: Fabritia D'Intino

Email: fabritia.dintino@gmail.com

Address: Via Caboto 4/a - 06034 Foligno (PG)

Fabritia D’Intino (Foligno, 1986) si laurea nel 2008 al Triennio Contemporaneo presso l’Accademia Nazionale di danza (Roma) e nel 2011 consegue il BA - Bachelor of Dance presso Artez Hogeschool voor den Kusten (Arnhem, Olanda).
Nel 2012 collabora come interprete e coreografa con Pietro Pireddu e la compagnia Maktub Noir. Dal 2013 al 2016 collabora come danzatrice con il coreografo Simone Sandroni e la Compagnia Déjà Donnè.
Dal 2013 ad oggi inoltre coordina l’aspetto artistico ed organizzativo di B.I.D.E. (Barcellona), una piattaforma internazionale di intercambio che accoglie ogni anno artisti da tutto il mondo e li supporta nella ricerca artistica tramite il metodo originale del B>Lab.
Nel 2014 è una degli artisti italiani selezionati per il progetto europeo Dance Moves Cities dove viene seguita nello sviluppo artistico da Koen Augustijnen, Cristina Rizzo, Marten Spangberg ed altri per la creazione di “Public W.” una performance site specific itinerante che ha portato avanti fino al 2018 e la cui documentazione è in fase di lavorazione per futura installazione e pubblicazione.
Nel 2015 collabora come danzatrice con Riccardo Guratti per il trio “Love Attempts” all’interno dei graduation works di SNDO (Amsterdam), lavora come artista commissionata presso il Terni Festival per il progetto partecipativo site specific “Our Streets are not paved with gold” e come danzatrice con Giorgio Rossi e la compagnia Sosta Palmizi nel duo “Da Dove Nascono le Stelle”.
Nel 2016 crea il solo “Wannabe” in collaborazione con il musicista Federico Scettri all’interno del Festival Young Jazz e con il supporto di Déjà Donnè e Spazio ZUT. “Wannabe” nel 2017 diventa un progetto indipendente e vince il premio per giovani coreografi In Generazione di Fondazione Fabbrica Europa e il premio per le arti performative Tu 35 Expanded del Museo d’arte Contemporanea Luigi Pecci.
Nel 2017 inoltre viene selezionata per la residenza multidisciplinare “Nutrimenti” di Ass.Demetra in cui sviluppa progetti partecipativi insieme agli artisti visivi Rossana Bossini e Claudio Beorchia e elabora il progetto di installazione live “Discobox”.
Nel 2018 entra a far parte della compagnia Chiasma di Salvo Lombardo nel cast della produzione “Excelsior” e lavora come danzatrice per la compagnia Nexus e il coreografo Giuseppe Vincent Giampino nel trio “Extended Symmetry”. Sempre nello stesso anno diventa artista associata della compagnia Chiasma/Salvo Lombardo.
Nel 2019 è ideatrice e coordinatrice artistica del progetto partecipativo “Museo Domestico” di Caos/Indisciplinarte e Associazione Demetra (Terni) che prevede un outcome in forma di installazione e pubblicazione.
A Marzo 2019 ha debuttato al Festival Le Grand Bain di Roubaix con il quartetto “Plubel” creato
in collaborazione con Clémentine Vanlerberghe, prodotto da CatsandSnails (Lille, Francia) e co-prodotto da Le Gymnase CDC (Roubaix, Francia) e La Fabrique De Theatre (Frameries, Belgio). “Plubel” è stato selezionato per la piattaforma PSO (La Grand Scene - Arles) e il concorso Danse Elargie (Theatre de La Ville di Parigi e Sadler’s Wells di Londra).

Title: CANCAN

Of: Fabritia D'Intino

Direction: Fabritia D'Intino

Actors: Fabritia D'Intino, Cesare Benedetti, Emanuele Rosa

Genre: Dance theater - Figure

credits: Il Can Can nasce a Parigi nel'800 come sviluppo della quadriglia, una danza codificata di coppia dove solo l’uomo poteva concedersi momenti di improvvisazione e virtuosismo durante il cosiddetto “solo del Cavaliere”. Le donne progressivamente si appropriano di questa pratica, riunendosi tra loro in contesti non formali dove le gambe, normalmente nascoste dalle gonne, potevano essere scoperte ed acquistare sempre più mobilità ed articolazione. Il Can Can nel tempo diventa un ballo rivoluzionario ed erotico, e dunque bandito. Successivamente viene non solo tollerato ma addirittura richiesto sui grandi palchi trasformandosi da rituale di rottura a oggetto di consumo di massa. In questo lavoro i diversi aspetti storici del ballo del Can Can vengono inclusi e declinati in una possibile lettura del presente, offuscando i codici della danza e spostando lo sguardo verso un più ampio spettro di significati. A partire dall’immaginario rivoluzionario e festante del Can Can questo lavoro tenta infatti di alterarne il paesaggio proponendo variazioni energetiche e figurative. Depotenziando il valore ludico e gioioso, l’intento è quello di offrire uno scorcio laterale sulla relazione fra intrattenimento, erotismo e virtuosismo. Affermando una danza ipo-performativa i corpi attraversano e sfidano le contraddizioni e lo spaesamento dell’essere iper-esposti ad un consumo voyeuristico. CANCAN cerca così di ricostruire il tragitto di un moto di emancipazione scuro, scarico e forse fallito. -- The Can Can appears in Paris in the 19th century as a development of the Quadrille, a codified dance for couples where only men could indulge in moments of improvisation and virtuosity during the so-called 'solo del Cavaliere'. Later in time women gradually started a process of appropriation of this practice, gathering together in non-formal contexts where legs, usually hidden under big skirts, could gain mobility and articulation. The Can Can in this way started as a revolutionary and erotic dance, and it has been initially prohibited. With time it then got accepted and welcomed on big stages, transforming from a ritual of liberation to an object of mass consumption. In this research the different historical aspects of the Can Can are included and declined in a possible analysis of the present times, blurring dance’s codes in order to shift the gaze towards a wider spectrum of meanings. Starting from the revolutionary and festive imagery of the Can Can, this work wants to modify the landscape by proposing variations in terms of energy and representation. Decreasing the playful and joyful aspects, the goal is to offer a transversal point of view on the relationship between entertainment, eroticism and virtuosity. By affirming a hypo-performative dance, the bodies cross and challenge the contradictions and disorientation of being hyper-exposed to a voyeuristic consume. CANCAN tries to construct the trajectory of a dark, exhausted and perhaps failed glimpse of emancipation.

more credits: Concept e coreografia: Fabritia D'Intino Performance : Cesare Benedetti, Emanuele Rosa, Fabritia D’Intino Musica originale: Federico Scettri Consulenza drammaturgica: Salvo Lombardo, Piersandra Di Matteo, Roberta Nicolai Ringraziamenti: Riccardo Guratti, Giuseppe Vincent Giampino, Daria Greco

Wonderland festival - CAN CAN (Fabritia d'Intino)

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