Generi: Prosa

Tags: Commedia, Dramma, Capodanno, Humour

Un appartamento si trasforma in un posto surreale, una scatola cinese di micro universi, rinchiusi, pronti ad esplodere: un amico evanescente riapparso dal passato, una giovane coppia apparentemente idilliaca, una proprietaria disincantata, un fin troppo solerte portiere e un inquilino depresso con un piano folle. Un piano a cui tutti metteranno i bastoni tra le ruote. Questi i
personaggi riuniti ad una improbabilissima cena di capodanno, dove nessuno di loro vorrebbe o dovrebbe trovarsi. I rapporti tra loro hanno la consistenza del cartone per traslochi (che difatti domina la scenografia), immobilizzati da improbabili rabberci, pronti a disfarsi e a rivelare un mondo di sentimenti che ognuno trasporta con la paura e in fondo la consapevolezza che un giorno crolleranno tutti insieme. E quale giorno migliore dell’ultimo dell’anno? Inevitabilmente la situazione è destinata a precipitare in risvolti comici e grotteschi, una risata che rivela altro. I buoni propositi di tutti proiettano una luce ambigua, personale, egoista, a mostrare che la natura umana dell’altruismo è complessa; che il bene di alcuni dipende sempre dal male di altri; e in fondo l’interesse per le acque in cui gli amici navigano può celare la nostra preoccupazione di rimanere a
galla. Il misero inquilino che in realtà non desidera che suicidarsi in un modo “teatrale” si vede assediato da tutti per una cena che nasconde di più che la voglia di festeggiare in compagnia. La ragazza che dovrebbe trasferirsi col suo compagno aspetta il momento giusto per lasciarlo e un complice qualsiasi per liberarsi del peso, l’amico riapparso “per caso” pianifica di confessare una terribile verità al suo ospite, sperando in una rapida assoluzione, la proprietaria progetta un
incidente doloso per frodare l’assicurazione, pronta a sfruttare chiunque per attuarlo. Dai rocamboleschi sforzi di celare le proprie intenzioni, i loro fallimenti, scaturisce la risata. I silenzi imbarazzati, i rumori casuali e distanti della festa entrano nella partitura sonora: un noto presentatore che incita al countdown, sirene, botti... La recitazione, improntata sul naturalismo,
dimostra il realismo del paradossale, dinamiche quotidiane e ordinarie danno vita a risvolti incredibili che prorompono, sembra, dal nulla. In realtà la psicologia di ognuno dei personaggi compie percorsi impercettibili che si bruciano come una miccia discreta per innescare uno scoppio programmato, un climax pirotecnico di dramma che arriva quasi inaspettato, solo annunciato da accenti nervosi, momenti di imbarazzo, battute sarcastiche. Questo è quello che può garantire la
sincerità di una risata: la consapevolezza di quell’amaro pronto ad emergervi, la sincerità con cui è narrato.

Altri crediti: Scene e costumi: Janni Altamura

Produzione: Il collettivo Tapullo