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MOLTO DOLORE PER NULLA
Luisa BoriniRegia: Luisa Borini
Drammaturgia: Luisa Borini
Attori: Luisa Borini
Trailer: Link
Anno: 2022
Adatto a: per tutti
Premi: In-Box 2024/25
Generi: Prosa
Tags: dipendenza affettiva, monologo, tragicomico, dsm5, amore
“Quando essere innamorati significa soffrire, stiamo amando troppo” scrive Robin Norwood in Donne che amano troppo.
Io sono una donna che ha amato troppo. Io sono una donna che credeva che senza un partner niente avrebbe avuto senso, io non avrei avuto senso.
L’idea della coppia, dell’amore a tutti i costi condizionavano tutta la mia esistenza, vivevo e amavo con lo scopo di raggiungere un idilliaco e favolistico mondo dove a mio avviso si era al riparo dall’angoscia che ogni tanto mi veniva a trovare, da quel vuoto che mi terrorizzava e che non riuscivo a sopportare, e ogni tipo di relazione, sentimentale e non, era caratterizzata dalla paura paralizzante di essere abbandonata.
L’altro, qualsiasi altro fosse, era il mio lavoro, da tutelare, proteggere, gratificare, mettere al primo posto. Io non ero importante, a me interessava non essere abbandonata e per questo avrei fatto qualsiasi cosa.
Si ripetevano quindi schemi uguali seppur in contesti e modalità diverse, che mi facevano stare molto male e mi facevano sentire sbagliata, difettosa.
Poi, ad un certo punto, ho scoperto di non essere sola. Ho compreso che la mia sofferenza era la stessa di tante altre persone.
Nel 2013 la “dipendenza affettiva” è stata inserita per la prima volta nel Dsm-5, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, il testo sacro degli psichiatri, ed è stata introdotta come “new addiction” insieme ad altre nuove dipendenze, al pari del gioco d’azzardo, dello shopping compulsivo, della dipendenza da internet o da sport.
È stato inoltre provato quanto essa riguardi tutti, senza distinzione di alcun tipo, proprio perché ha a che fare con una “educazione relazionale” che è fondamentale per conoscere le macro violenze e anche per riconoscere le micro violenze, quelle più subdole, sottili, che viaggiano nel sotterraneo e che sono tuttavia di per sé già campanello d’allarme che deve indurci all’allontanamento.
MOLTO DOLORE PER NULLA è il racconto dei miei troppi amori troppo amati, intrecciato a storie di persone che negli anni ho incontrato, ascoltato, conosciuto, consolato.
È anche però la storia di quando ci si sveglia, di quando si devono aprire gli occhi per salvarsi e ascoltare finalmente il vuoto di cui si ha così terrore, scoprendo di quanta ricchezza è pieno.
È la cronaca della fatica che si fa per crescere, per smarcarsi dai modelli di riferimento e per imparare a rispettarsi per come siamo. È uno sguardo sulla pazienza che si impara ad avere quando il nostro corpo cambia ma rimangono i segni delle smagliature a ricordarci quante volte abbiamo vomitato per l’angoscia di una telefonata che non sarebbe mai arrivata, ed essere fieri di quelle cicatrici e a non aver paura di mostrarle.
È il racconto di un dolore attraversato, da perdonarsi e persino da ringraziare perché è anche merito suo se si può guardare con un sorriso tenero e divertito a ciò che siamo stati e che siamo, e tutto questo non è nulla.
Altri crediti: disegno luci di Matteo Gozzi
progetto sonoro di Leo Merati
abito di Clotilde Official
produzione Atto Due
con il sostegno di ZUT! e C.U.R.A Centro Umbro Residenze Artistiche e Strabismi
Selezione Strabismi 2022
Produzione: Atto Due
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Link:
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Luisa Borini, ternana di origine, bolognese di adozione.
Dopo una laurea in Lettere e Filosofia con una tesi sulla drammaturgia dell’oralità e un Master in Imprenditoria dello Spettacolo, nel 2013 si diploma alla Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone” e nel 2016 vince il Premio Hystrio alla Vocazione.
Dal 2015 porta in giro per l’Italia un suo spettacolo di cabaret- avanspettacolo “Cabaret Chanteclair” scritto, diretto e interpretato con Giulia Quadrelli e Enrico Zoni.
Ha lavorato ne “Il racconto d’inverno” con la regia di Andrea Baracco prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria e in “Felicità..tà..tà” con la regia di Massimo Di Michele, prodotto dal Teatro di Roma. Nel 2019 ha debuttato con “A.A.Agata cerca lavoro” con la regia di Mario Scandale al Teatro Quarticciolo di Roma. Nel 2021 è in scena al Teatro Greco di Siracusa ne “Le Nuvole” e nel 2022 in “Ifigenia in Tauride”.
Dal 2018 lavora in “Rimini” di Gruppo RMN, spettacolo vincitore di Direction under 30 nel 2021 e finalista inbox 2022.
Attualmente sta portando in giro il suo primo monologo, dal titolo “Molto dolore per nulla” e sta lavorando al secondo spettacolo di Gruppo RMN, dal titolo provvisorio "Costellazione Vicinelli".
Dopo una laurea in Lettere e Filosofia con una tesi sulla drammaturgia dell’oralità e un Master in Imprenditoria dello Spettacolo, nel 2013 si diploma alla Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone” e nel 2016 vince il Premio Hystrio alla Vocazione.
Dal 2015 porta in giro per l’Italia un suo spettacolo di cabaret- avanspettacolo “Cabaret Chanteclair” scritto, diretto e interpretato con Giulia Quadrelli e Enrico Zoni.
Ha lavorato ne “Il racconto d’inverno” con la regia di Andrea Baracco prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria e in “Felicità..tà..tà” con la regia di Massimo Di Michele, prodotto dal Teatro di Roma. Nel 2019 ha debuttato con “A.A.Agata cerca lavoro” con la regia di Mario Scandale al Teatro Quarticciolo di Roma. Nel 2021 è in scena al Teatro Greco di Siracusa ne “Le Nuvole” e nel 2022 in “Ifigenia in Tauride”.
Dal 2018 lavora in “Rimini” di Gruppo RMN, spettacolo vincitore di Direction under 30 nel 2021 e finalista inbox 2022.
Attualmente sta portando in giro il suo primo monologo, dal titolo “Molto dolore per nulla” e sta lavorando al secondo spettacolo di Gruppo RMN, dal titolo provvisorio "Costellazione Vicinelli".