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Sei la fine del mondo (letteralmente)
Annachiara VispiRegia: Annachiara Vispi
Drammaturgia: Annachiara Vispi
Attori: Valentina Ghelfi e Selene Demaria
Anno: 2023
Adatto a: VM14
Premi: In-Box Finalista 2024/25
Generi: Prosa, Performance
Tags: femminismo, ecologia, multidisciplinare, ecofemminismo
LA TRAMA Due donne interagiscono l'una con l'altra e con una serie di video proiettati alle loro spalle. Illustrano una caricatura del nostro mondo: supermercati colmi di carne di mucca dove i nostri amati cani non possono entrare; lavorare per pagare medici che ci dicono che dobbiamo lavorare meno, e lezioni di yoga per aiutarci con lo stress; in India, patria dello yoga, vengono denunciati quasi cento stupri al giorno; in Italia, facciamo campagne a favore della raccolta differenziata e contro la violenza sulle donne.
Il ritratto che dipingono del mondo è comicamente assurdo, e assurdamente reale. Poco alla volta, si delinea un pensiero preciso: la relazione tra esseri umani e natura, così come la relazione tra esseri umani stessi, è tossica, difettosa. Ma possiamo curarla. Il segreto è riuscire a disimparare l'idea di dominio, e ripensare le nostre gerarchie in collettività.
Sei la fine del mondo (letteralmente) è uno spettacolo multidisciplinare che unisce parola, corpo e video per raccontare il pensiero ecofemminista, secondo il quale esiste una correlazione tra il degrado della natura e la subordinazione delle donne. Un po' performance art, un po' satira, questo progetto vuole investigare le origini dell'ecofemminismo, e le storie che ha da raccontarci. Possiamo reimmaginare il modo in cui interagiamo con il mondo attorno a noi? Ci sono culture che lo hanno già fatto? Possiamo imparare, prima di annullarci?
NOTE DI REGIA Il desiderio di mettere in discussione le tradizioni per esplorare il non familiare e l'utopico è qualcosa che mi porto dietro sin dai miei primi tentativi di regia, e questo progetto non fa eccezione. La mia ricerca artistica si basa esattamente su questo: cosa rende qualcosa normale o naturale, sia nella vita di tutti i giorni che nell'arte? Perché alcune opere diventano canoniche, mentre altre rimangono sperimentali, inadatte, addirittura bizzarre? In questo senso, la forma e il contenuto del progetto compiono indagini simili, seppur con temi diversi. Nella trama dello spettacolo, due donne interpretano e interrogano scene del mondo contemporaneo, decostruendole secondo un'analisi ecofemminista. La scena è spoglia, eccetto per video proiezioni che agiscono da scenografia e da didascalia a ciò che accade in scena. Per i contenuti video e parte della drammaturgia, ci ispiriamo a caratteristiche del verbatim theatre, teatro documentario che cita persone reali, utilizzando estratti da articoli giornalistici, notizie televisive, saggi ecofemministi, interviste informali, tweet, video youtube. Lo scopo è quello di presentare il mondo così com'è, e far trarre al pubblico le proprie conclusioni. Sul palco vuoto, le due performer hanno la libertà di interpretare a volte due donne, a volte due opinioni, due ideali, due immagini. In questo sono ispirata dalla mia educazione anglosassone, che mi ha fatto apprezzare autrici come Caryl Churchill e Alice Birch, volutamente omaggiate in questa drammaturgia.
Altri crediti: Movimento scenico Giulia Macrì
Video Elena Costa + Annachiara Vispi
Foto Elena Costa
Produzione: con il supporto del network OVER_Emergenze Teatrali
con il supporto di Danza Urbana - Rete h(abita)t / Sementerie Artistiche
con il supporto di Spin Time Labs
File scaricabili:
Sei.la.fine.del.mondo.(letteralmente)...Scheda.Artistica.+.Presentazione.Artiste.pdf
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Sono una regista, direttrice artistica e creatrice romana. Sono tornata da poco in Italia dopo aver vissuto per vari anni a Dublino, dove nel 2019 ho conseguito una laurea a pieni voti in Drama and Theatre al Trinity College, specializzandomi in regia e teatro di gruppo.
Artisticamente, il mio scopo è di interrogare ciò che ci è familiare per esplorare il nuovo, l'estraneo, lo scomodo. Mi interessa sperimentare con i canoni artistici utilizzando il digitale, soprattutto in ambito teatrale.
Ho lavorato come assistente alla regia, manager e designer in numerosi teatri di Dublino: il Samuel Beckett Theatre, lo Smock Alley Theatre, il Gate Theatre, per citarne alcuni. Al momento sto sviluppando con il Dublin Fringe Festival Pig brain, un monologo di una influencer che condivide in livestream i suoi ultimi momenti sulla terra prima di lanciarsi nello spazio.
Sono la direttrice artistica di Stoa, uno spazio online multidisciplinare nato durante la pandemia. Fino a oggi, Stoa ha prodotto tre esibizioni a cui hanno partecipato più di cento artisti di calibro internazionale.
Artisticamente, il mio scopo è di interrogare ciò che ci è familiare per esplorare il nuovo, l'estraneo, lo scomodo. Mi interessa sperimentare con i canoni artistici utilizzando il digitale, soprattutto in ambito teatrale.
Ho lavorato come assistente alla regia, manager e designer in numerosi teatri di Dublino: il Samuel Beckett Theatre, lo Smock Alley Theatre, il Gate Theatre, per citarne alcuni. Al momento sto sviluppando con il Dublin Fringe Festival Pig brain, un monologo di una influencer che condivide in livestream i suoi ultimi momenti sulla terra prima di lanciarsi nello spazio.
Sono la direttrice artistica di Stoa, uno spazio online multidisciplinare nato durante la pandemia. Fino a oggi, Stoa ha prodotto tre esibizioni a cui hanno partecipato più di cento artisti di calibro internazionale.